ALTI PRELATI ED ECCLESIASTICI

 

ACCOLTI - GIL

CANONICI DON CRISTOFORO E DON NICOLO', NOBILI DI CONVERSANO

 

CARACCIOLO

MONS. FRANCESCO, PRIORE DEL REAL CAPITOLO DI SAN NICOLA DI BARI

 

CARACCIOLO

MONS. INNICO MARTINO, ABATE COMMENDATARIO DELL'ABBAZIA FLORENSE DI SAN GIOVANNI IN FIORE (COSENZA), BENEFICIARIA DELLA GRANCIA DI SANTA MARIA DEL CASTELLO (L'ANNUNZIATA) IN RUTIGLIANO

 

d'oro al leone rampante d'azzurro con la coda rivolta nel di dentro, armato e linguato

 

de LERMA

MONS. GIOVANNI ANTONIO, ARCIVESCOVO DI MANFREDONIA E SIPONTO (1708-1725), NOBILE BITONTINO.

Blasone de Lerma - Dipinto di S. Rocco e S. Giovanni

scudo sagomato in cartiglio, timbrato da corona radiale a cinque punte.
Inquartato. nel 1° controinquartato (di de Lerma) in a) e d) d'oro alla croce gigliata di rosso, in b) e c )d'azzurro al crescente rovescxiato d'argento,; nel 2° (di Sforza? ) d'argento al leone d'azzurro, tenente tra le branche anteriori un ramo in palo dello stesso; nel 3° (di de Leonardis) d'argento al leone d'azzurro, nel 4°( di Ruggeri) troncato in a )di rosso al rastrello d'oro,; in b) d'azzurro a sei crocette d'oro.

 

 

 

 

 

 

 

 

De Lerma

 

 

 

 Nella chiesa dell'Addolorata di Rutigliano si può ammirare un dipinto risalente agli ultimi anni del '600 o ai primi del '700, raffigurante i Santi Rocco e Giovanni Battista. La tela, secondo quanto afferma il Cardassi, fu donata insieme all'opera La Deposizione, di ignoto artista secentesco, dal Sig. Pamfilo Pappalepore, probabilmente nella prima metà del settecento. Nei fedeli della chiesa dell'Addolorata, nata dall'ampliamento dell'antica cappella di S. Rocco, era molto vivo il culto del Santo col cane (dal 1745 al 1778 il sacello diventa sede della confraternita dedicata al Santo): il dipinto, quindi, per il suo soggetto ben si adattava alla nuova collocazione.
Osservando attentamente l'opera siamo rimasti attratti dalla rappresentazione dello stemma, espressamente voluto dal committente ai piedi dei Santi: un accartocciato, inquartato, sormontato da una corona da nobile di otto punte (di cui cinque visibili), senza le altrettante perle, ed accompagnato da una fascia con l'iscrizione: "Abbas D. Ioannes De L(er)…or"(1).
Esaminando l'arma siamo così arrivati ad attribuire tale stemma a D. Giovanni Antonio De Lerma, nobile bitontino. Due sono le particolarità più evidenti: nonostante sia riportato il titolo di "Abbas" mancano le relative insegne ecclesiastiche (2); si tratta poi, di un inquartato in cui il De Lerma ha voluto che fossero riportati in ordine gli stemmi dei suoi quattro avi. Pertanto il primo quarto è De Lerma, il secondo a noi ignoto, il terzo De Leonardis, il quarto Ruggieri.
Anche se non riteniamo di escludere un possibile collegamento con la grancia di S. Maria del Castello (l'Annunziata), beneficio concesso in commenda all'abbazia florense di S. Giovanni in Fiore (Cosenza) oppure detentore di un Beneficio presso la Cappella di S. Rocco , è bene precisare che quello di Abate era anche un titolo onorifico riconosciuto ai rettori delle chiese che traevano origine da antiche abbazie ed agli ecclesiastici appartenenti a famiglie nobili, perché i benefici abbaziali si conferivano, di solito, a membri dell'aristocrazia. Infine, vigeva ancora nei secoli XVII e XVIII l'antico abuso di conferire il nome ed il beneficio di Abate a persone prive di ordini sacri; da tale abuso nacque la consuetudine di chiamare Abate dapprima i laici godenti benefici ecclesiastici, quindi in genere tutti i sacerdoti.

del DRAGO

D. GIUSEPPE (POLIGNANO,1813-RUTIGLIANO,1869), DOTTORE IN TEOLOGIA E GIURISPRUDENZA, CANONICO, MISSIONARIO APOSTOLICO, DEPUTATO AL PRIMO PARLAMENTO ITALIANO

 

GUIDOTTI

MONS. CELESTINO, ARCIPRETE DELLA PRELATURA "NULLIUS DIOECESIS" DI ALTAMURA

 

MARTINELLI-LARICCIA

MONS. VINCENZO, VESCOVO DI CONVERSANO (1625-1632)

 

ROCCI

CARDINAL CIRIACO (+1651), ABATE COMMENDATARIO DELL'ABBAZIA FLORENSE DI S. GIOVANNI IN FIORE (COSENZA), BENEFICIARIA DELLA GRANCIA DI S.A MARIA DEL CASTELLO (L'ANNUNZIATA) IN RUTIGLIANO

 

ROCCI

CARDINAL BERNARDINO (1627ca.-1680), COMMENDATARIO DELL'ABBAZIA FLORENSE DI S. GIOVANNI IN FIORE

 

SANTORI (SARTORI) DI SANTA SEVERINA

CARDINAL GIULIO ANTONIO (1532-1602), COMMENDATARIO DELL'ABBAZIA FLORENSE DI S. GIOVANNI IN FIORE

 

UBALDINI DELLA CARDA

CARDINAL ROBERTO (+1635), COMMENDATARIO DELL'ABBAZIA FLORENSE DI S. GIOVANNI IN FIORE

 

VILLAUT

CANONICO D. ONOFRIO (1680), D'ORIGINE FRANCESE

  

 

 

Can. Severino don Alfonso (1521). Vicario Vescovile.

 

 

d'azzurro alla mole (noria) al naturale.

 

 

Can. Cesare de Cardona 1758                                                                                  

 

di  rosso al leone d’argento linguato dello stesso, sostenuto su di un monte a tre cime, con la banda spinata d’azzurro attraversante ,accostato a dx.da un compasso aperto dello stesso

 

Can.V.A. de Riccardo/is                                                                                      

 

di rosso al leone d’oro, sinistrato nell’angolo del capo da una stella a sei punte dello stesso, con la sbarra di azzurro attraversante,caricata di tre stelle a sei raggi  d’oro.

 

 

Can. d’ Albis Giacinto C.                           

                               

d’azzurro al un monte di tre cime d’oro movente dalla punta,sormontato da una colomba reggente in bocca un ramo di olivo, il tutto al naturale.

 

Can. Pampanizzo G. A. Vicario                                                                          

 

d’argento alla fiamma di rosso posta verso la punta dello scudo. 

 

 

Can. de lo Franzese (1642)                                                                           

d’azzurro ad un giglio d’oro posto in fascia.

 

Can. dr. fisico Muscatelli  (1693)                                                                

 

d’argento alla vite pampinosa di verde con l’uva nascente accollata ad un palo al naturale. 1693

 

Alias: d'azzurro al tralcio di vite pampinosa e fruttifero al naturale, movente da una campagna di verde

 

 

Mons. Giuseppe Di Donna - Servo di Dio e Vescovo di Andria.                                   

               *23.8.1901  +2.1.1952   

             figlio di Domenico e Laura Santa Dicarlo

         

partito – nel 1 d’azzurro ad un giglio al naturale terrazzato d’ oro, nel 2 d’oro alla torcia fiammeggiante posta in palo, il tutto al capo dei Trinitari.

Ornamenti :  due catene e due ceppi.

Motto: gloria tibi trinitas et captivis libertas.

 

 

 

 

Arciprete Gassi  J. Battista  di Noicattaro, Protonotario Apostolico                       

 

d’argento al pino terrazzato di verde, sostenente un levriero di rosso passante alla base, collarinato d’argento, legato di nero al tronco, fiancheggiato dalla legenda di rosso NOLITE NOCERE ( non fate il male ) e accostato da un Eolo soffiante movente dal canton sx. del capo.

Notabili di Noicattaro, diramati in Rutigliano.

 

 

 

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