LA LASTRA "DE CANNETIS"
La lastra araldica "De Cannetis" è un'opera scultorea che presenta tre differenti stemmi. Un'iscrizione, posta lungo il bordo, indica il nome del committente, "Notarius Zaccharias De Cannetis de Rutiliano", e l'anno della sua realizzazione, il 1487.
1° ) Stemma attribuito al notaio Zaccaria De Cannetis di Rutigliano.
2°) Stemma attribuito da altro autore al canonico Giacomo Bongiovanni*(Jacopo de Bon Johanne), vicario del priore di S. Nicola, Mons. Fr. Caracciolo, nell'amministrazione di Rutigliano.
3°) Stemma attribuito da altro autore al priore di S. Nicola e feudatario di Rutigliano Mons. Francesco Caracciolo (??).
Due sono le interpretazioni sinora più accreditate:
La seconda tesi appare la più credibile, ed è stata suffragata da un recente studio pubblicato nel 1996. Tuttavia a nostro parere non convince l'attribuzione della terza insegna araldica.
Uno stemma a testa di cavallo di un membro della famiglia Caracciolo (Mons. Francesco ovvero il suo successore Mons. Francesco Giovanni) è presente a Rutigliano in forma lapidea all'interno del castello. La sua blasonatura è la seguente: D'oro al leone rampante d'azzurro con la coda rivolta nel di dentro, armato e linguato di rosso (vedi nostra ricostruzione alla pagina
Alti Prelati ed Ecclesiastici ).Esso non è affatto simile all'insegna araldica numero 3 della lastra "De Cannetis".
Come giustamente affermato da altro autore la bordura dentata (di rosso) è una brisura che distingue i rami cadetti o bastardi; ma perché questa è assente nello stemma a testa di cavallo dei Caracciolo?
E poi, il leone del terzo stemma della lastra non ha, a differenza di quello del castello,
la coda rivoltata nel di dentro (elemento fondamentale nell'identificazione di uno stemma dei Caracciolo-Pisquizi o del leone).Il terzo stemma appare molto simile a quello della nobile famiglia napoletana dei Sicola; un ramo di questa famiglia si stabilì a Taranto nella prima metà del quattrocento.
A tal proposito ricordiamo che nel 1440 Giovanni Antonio Orsini Del Balzo, Principe di Taranto e Conte di Conversano divenne possessore delle giurisdizioni di mero e misto imperio su Rutigliano e che quando fu realizzata la lastra (1487) tale giurisdizione apparteneva a Giampaolo Del Balzo, feudatario di Altamura.
Stemma della nobile famiglia Sicola
Note:
*Lo stemma attribuito al Can. Giacomo Bongiovanni è differente da quello della famiglia Bongiovanni.